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Mi piace molto ascoltare la radio, in auto lo faccio quasi sempre…tranne quando trasmettono delle canzoni!
Spiego…mi piacciono le trasmissioni di intrattenimento, dove c’è gente che parla e possibilmente dice anche qualcosa di intelligente. Avendo però un certo disprezzo per la discografia ed in particolare per la promozione radiofonica dei dischi (quel meccanismo perverso che ti costringe a sentire decine di volte la stessa canzone in qusi tutte le emittenti, canzone a cui viene dato il nome “Il nuovo successo di Pincopallo” quando magari ancora l’album manco è in vendita…), ma avendo soprattutto raggiunto la convinzione che al 99% la roba che trasmettono difficilmente potrà entusiasmarmi o apparirmi originale, insomma per questi motivi tendo a non fare troppo caso alla musica che viene trasmessa, magari cambiando canale o abbasando un pò il volume (concedendo così, finalmente, libertà di parola a chi ha la sventura di trovarsi in auto con me!!)
L’altro giorno, però, il caso ha voluto che driblando i vari tormentoni musicali facenso zapping (…oddio…si potrà dire anche per la radio o vale solo per la tv?!?!) tra una stazione e l’altra mi sono imbattuto in questa frase:
“E adesso che non ho più Topo Gigio, cosa me ne frega della Svizzera?” Lì per lì ho pensato che fossero Elio e le Storie Tese. Invece è Vasco Rossi, indubbiamene in uno devi suoi versi più riusciti.
In rete si sono già scatenati tutti i suoi fans per cercare di capire a cosa si riferisca, con le più svariate teorie (dal rapporto giovinezza e povertà/ricchezza in età adulta ad una sua presunta storia con la Hunziker, e via discorrendo…), quindi non mi dilungherò su questo (anche perchè francamente non saprei cos’altro aggiungere!)
Ora…confesso di non essere mai stato un suo grande estimatore, quindi il mio giudizio sicuramente non sarà obiettivo…però trovo che per un personaggio come lui scrivere un verso del genere equivale a ricoprirsi di ridicolo.
Certo, non che fosse meno ridicolo quando cantava “Oggi ho sgozzato mio figlio, credevo fosse un coniglio” ma si sa, al Vasco nazionale si è sempre perdonata ogni cosa.
Però sono convinto che se un qualsiasi gruppo emergente/semi-sconosciuto avesse scritto una roba del genere (anzi, azzardo: avesse scritto il migiore dei brani di uno qualsiasi degli ultimi quattro/cinque album di Vasco) nessuno se li sarebbe cagati. Come, in effetti, artisti assai più dotati (per lo meno a mio avviso, sia ben chiaro…) vengono il più delle volte ignorati, perchè per vari motivi -prevalentemente commericiali, ma non solo- non rientrano in quel meccanismo perverso descritto poche righe più sopra. Meccanismo nel quale Vasco è invece perfettamente inserito, e grazie al quale ormai può permettersi di pubblicare di tutto, ben sapendo -e qui generalizzo- che il grosso della “spinta” non viene tanto dal valore artisitco del prodotto in sè, ma dalla promozione che gli viene fatta, e dal grande nome a cui di volta in volta questa è associata.
Comunque Vasco mi sembra sempre di più in colflitto con sè stesso e stanco di essere il personaggio che è; secondo me tra qualche anno andrà a finire che tra qualche anno, per mettersi un pò in discussione, farà anche lui un reality intitolato “la Famiglia Rossi”…sì, insomma, qualcosa del genere!!! (Dite la verità…non vi sembrano l’uno il corrispettivo dell’altro per i rispettivi Paesi e gruppi di fedeli sostenitori?!?!) 😀

Vabbè, ho detto la mia, ora sono in attesa che “La più grande rock-star italiana” mi smentisca pubblicando davvero qualcosa di “rock”, dimostrandomi di non essere stato rammollito dalla vecchiaia.
Nel frattempo, per chi volesse avere un esempio di cosa intendo io per “poesia-rock”, consiglio vivamente l’ascolto di questo brano. Lo ha scritto uno che è pure dieci anni più vecchio di Vasco…

Qualche settimana fa sono stato ad un matrimonio…una ex compagna di liceo.
E’ stata una buona occasione per rivedere gli altri compagni, oramai  certe rimpatriate diventano sempre più rare, spalmati come siamo nelle varie regioni d’Italia.
E’ stato anche bello vedere come per certe persone il tempo sembra non passare mai, nel senso che l’età mentale di alcune mie compagne sembra essersi fermata ai tempi delle superiori…ai primissimi mesi del primo superiore, per l’esattezza!!!
Comunque, dopo aver passato metà della serata a garantire ai simpatici amichetti che quello portato in grembo da mia moglie è realmente figlio mio e non di uno qualsiasi dei vari padri alternativi che mano a mano ipotizzavano , e dopo aver a fatica sopportato il tavolo di ubriachi casinari accanto al nostro (decisamente alticci già prima della cerimonia, e sicuramente, se è valido il discorso dell’età mentale, compagni di asilo dello sposo…), dopo tutto ciò, dicevo, è arrivato il momento delle danze scatenate.
Finalmente stavolta avevo una scusa per sottrarmi al tanto immancabile quanto odioso trenino (in una delle sue più fastidiose varianti: il tunnel dell’amore da percorrere in coppia…), avendo millantato che preferivo tenere compagnia a Patty che, poverina, certe delizie coreografiche è giocoforza impossibilitata a concedersele (quando in realtà il mio unico scopo era quello di evitare, una volta tanto, di rendermi ridicolo e lasciare che gli altri lo facessero al posto mio!)

Sta di fatto che, mentre ce ne stiamo tranquillamente seduti in disparte, si avvicina un simpatico signore abbastanza avanti con gli anni (all’incirca centododici, decennio più, decennio meno), vistosamente tremolante e claudicante ma dai modi ancora arzilli e, sotto svariati strati di rughe, un viso sorridente e divertito. Fissa con un misto di ammirazione e rammarico (leggasi: allupamento e paura che il cuore non regga) tutto il ben di Dio -o meglio la sua componente femminile-che si dimena a pochi passi e ci chiede: “Voi non ci andate a ballare?! Eh…se potessi andrei lì in mezzo anche io, ma con queste gambe, come faccio a ballare?!?!”
Al che io (all’orecchio di Patty, ovviamente senza farmi sentire): “E’ facile. Tolga il bastone e provi a rimanere fermo”. :-p
 
Non so da dove mi sia venuta (per quanto le mie battute siano spesso fuori luogo, cerco per lo meno di rimanere entro i limiti del buon gusto!), ma credo che gran parte della colpa derivi da quest’uomo e dalla scorpacciata di film della serie che mi sto facendo!!!

12 ottobre 1492-2008

…comunque, è uno che s’era perso…

Ricevuta, da una dozzina di mittenti diversi, la stessa mail almeno altrettante volte (ma qualcuno ha avuto la bella idea di spedirla in più occasioni, giusto per essere sicuro…) ho preso ispirazione ed ho scritto a tutti i miei contatti in rubrica un testo analogo a quello così frequentemente ricevuto (che, va detto almeno per onestà, non era poi tutto da buttare, e ringrazio quindi quelli che non l’hanno inoltrato tanto per fare…).

Ho pensato di pubblicarlo anche qui, sia perchè alla fine m’è piaciuto quello che ne è venuto fuori (!!!), sia perchè possano leggerlo anche coloro che passano da qui e che conosco meno direttamente.
Ma, soprattutto, perchè è da un pò che non aggiorno il blog e non sapevo cosa altro mettere.

Quindi buona lettura, e speriamo che serva a qualcosa…


…ho imparato…

Anche io ho imparato un sacco di cose, leggendo tutte le splendide mail che periodicamente qualcuno rigira.

Per esempio ho imparato che se, come richiesto, le inoltri, pigi F6, fai un salto, poi un altro, dai un bacio a chi vuoi tu…non succede proprio un cazzo!

Ho imparato che stè catene sono il modo migliore per beccarsi lo spam, perchè nessuno pensa mai ad utilizzare la funzione ‘CCN’ (‘copia carbone nascosta’), che serve proprio a tenere gli indirizzi nascosti, con il risultato che il proprio nome, cognome ma soprattutto indirizzo mail fa il giro della rete e finisce in pasto ai compilatori automatici che ti mandano pubblicità di viagra o di prodotti per allungare il pene.
Come se ce ne fosse bisogno, per altro…

Ma ho imparato anche che sono ottime per i virus, un pò per lo stesso motivo e con lo stesso meccanismo

Ho imparato che è possibile evitare di riempire i messaggio di posta dell’inutile segnetto “>”, basta fare copia/incolla anziché inoltrare direttamente (ammesso che poi ce ne sia bisogno, vedi sopra!!!), oppure guardare tra le impostazioni di Outlook per quello che riguarda le risposte ai messaggi (giuro, da qualche parte c’è la casellina da spuntare che dice ‘Aggiungi il segno “>” al messaggio inoltrato’, andatevelo a cercare ed evitateci di leggere mail il cui testo inizia a metà colonna ed è piena di >>>>>>>>>>>>>)

Ho imparato che se ti chiedono di raccogliere fondi o far girare un messaggio per qualcuno che sta male al 99,9 per cento è una cazzata (per fortuna!), ma che nello o,1 % era pure vero ma ormai la notizia è diventata vecchia e non c’è più niente da fare.
Per fortuna ho imparato anche che ci sono siti dove è possibile verificarne l’autenticità ed eventualmente inoltrare efficacemente la mail (sempre in CCN, mi raccomando!!!!), basta digitare su google qualcuno dei dati della mail stessa. Eccone uno, per esempio: http://www.attivissimo.blogspot.com/

Ho imparato che, a dare retta alle mail, è sempre il mese, la settimana, il giorno, la mezz’ora dell’amicizia!

Ho imparato che è inutile spendere un sacco di soldi per avere la connessione veloce se poi la rete ed i server sono intasati da mail tipo questa!

Ho imparato…che se uno usa male internet poi non deve lamentarsi se internet non funziona bene!!!!!!

E, naturalmente, ho imparato che siccome questa è la settimana mondiale del fancazzismo informatico se inoltri questo messaggio a tutti i tuoi contatti e premi F9 dopo aver fatto una capriola il nome del tuo innamorato apparirà marchiato a fuoco sulle natiche del tuo vecchio compagno di banco delle medie che ti verrà a cercare avendo trovato il tuo indirizzo tra i 3798 di un mail inoltrata una infinità di volte vecchia di due anni e piena di >>> dove si faceva pubblicità al Viagra a prezzi scontati ecc ecc ecc….. 😛

E, come promesso, eccomi qui a raccontare come è proseguita la serata:
ripresa la strada di casa, dopo l’interminabile serie di curve e svolte messe lì nel vano tentativo di far scorrere meglio il traffico (ma per fortuna almeno stavolta non sono molti i veicoli in giro) mi fermo bloccato da una auto in mezzo alla corsia con le quattro frecce accese.
Ed un tizio con il casco steso immobile a pochi passi…sì, insomma, pare sia avvenuto un incidente appena pochi istanti fa.
Il medico mancato che c’è in me ingrassa venti chili (*).
Bhè…il tipo nell’auto davanti (shoccato dall’incidente?!) è al volante ad ammirare la scena, poco più in là un motorino a terra, a metà strada il conducente di quest’ultimo ed il suo orologio volato sull’asfalto.
Ora, non sarò il Dr. House (anche se l’amico Bozzi, nel suo blog, ipotizzava una improbabile somiglianza tra il sottoscritto e Hugh Laurie) ma bene o male un diploma di pronto soccorso ce l’ho, male che vada avrò fatto la figura del solito curioso (di quelli che si spetasciano nella corsia di autostrada libera perchè si distraggono a guardare l’incidente dall’altra parte…), oltretutto non posso comunque passare con la macchina.
E invece un intervento un minimo “competente” potrebbe essere necessario: il tipo steso a terra -ora lo vedo, è un ragazzino- non sembra muoversi, in pochi istanti gli amici che erano andati avanti lo hanno raggiunto dopo aver fermato i loro motorini ed ora armeggiano attorno a lui, stranamente (date le circostanze) piuttosto tranquilli.
“Levagli il caso…fallo respirare!!!”
“Ehm…no ragazzi, scusate -dico io- ma se ha battuto la schiena forse è meglio che non lo spostate e non gli togliete nulla…”
Nel frattempo il tipo sull’auto scende e chiarisce che lui facendo la curva s’è trovato davanti il motorino in terra, con il ragazzo steso giù… “Deve aver fatto tutto da solo…”
Di là le operazioni di “soccorso” proseguono “Dagli un pò d’acqua, fallo bere” ma il raggazzo è ancora privo di sensi e non reagisce agli amici che lo chiamano e gli dicono di svegliarsi (sempre però, almeno così mi pare, senza prendersela troppo…).
“Scusatemi, sono il rompipalle di prima…ma sarebbe meglio che non bevesse nulla, a parte il fatto che comunque mi pare privo di sensi…avete chiamato il 118?!”
“No, no -rispondono cincischiando, un pò spaventati- il 118 non c’è bisogno, basta che si alzi…” dicono mentre arriva un bottiglietta d’acqua e, a viva forza, glie ne viene fatta bere un pò.

Pochi sorsi ed il ragazzo, improvvisamente pieno di vitalità evisibilmente contrariato si alza imprecando: “Ma che c***o fai por** D**…me dè l’acqua?! E damme n’altro pò de vino, por** pu****a!!!! Che me fai bere, stò schifo?! Voglio n’altro pò de vino, por** D**, che ce faccio co l’acqua?!”

Improvvisamente è tutto molto più chiaro (e, per fortuna, almeno per ora meno grave): il tipetto è andato dritto in curva per via del troppo bere, e per fortuna il guidatore dell’auto che aveva dietro si è fermato in tempo, non si sono manco sfiorati.

La cosa preoccupante è che, appena rinvigorito con un pò di vino come richiesto (sì, se ne erano anche portati dietro una bottiglia avanzata dalla cena, per ogni evenienza) è risalito sul motorino ed ha (suppongo) tentato di tornare a casa, sicuramente facilitato dal fatto che lì sono tutte curve e gli bastava provare ad andare dritto.

Siamo rimasti lì un pò attoniti io e quello dell’altra macchina, che m’ha guardato tristemente ed ha commentato: “A stì giovani ce vorrebbe il militare!”

In effetti…come dargli torto?! Magari qualcosa del genere!! 😛

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(*)Questa merita una precisazione: dieci anni fa, giovane e dalle belle speranze, provai a fare il test di ammissione per fisioterapia, appena aperta qui a Perugia e quindi affollatissima.
Superai il test con un buon punteggio, ma non entrai perchè mi passarono avanti quelli che, così m’era parso di capire, avevano un voto di maturità più alto (anche se magari avevano studiato ragioneria e di chimica e biologia non ne sapevano niente?! Che stronzata!!).
Le cose andarono diversamente da come avevo sperato ma forse è stato meglio così…sta di fatto che, dopo alcuni anni, lavoro adesso fianco a fianco ad uno psichiatra che all’epoca era in commissione d’esame.
“Davvero quella volta avevi provato ad entrare anche tu?! Sei stato sfortunato, quell’anno potevano passare solo quelli con la raccomandazione…una forte raccomandazione. Ad averlo saputo t’avrei aiutato volentieri, io ero l’unico imbecille che non aveva nessuno da raccomandare!!!”

Eh già, come no…era lui, l’imbecille….

Qualche giorno fa ho ceduto alle (giuste e sensate, poveretta!) richieste di Patty e mi sono deciso a portarla al cinema una volta tanto.
Però ho voluto scegliere io il film, e la scelta è caduta naturalmente su “Il cavaliere oscuro”, l’ultimo Batman (di cui sono grande appassionato dai tempi delle medie!)
Oddio…a dire il vero mi sa che è passato più di un mese ormai, ma, tanto per citare il precedente Joker, magistralmente interpretato da Jack Nicholson, ho sempre infinite cose da fare, e così poco tempo per farle… che ci ho messo un pò a scrivere una seppur rapida recensione, e soprattutto un dettagliato raccondo di ciò che mi è accaduto dopo il film (che è forse la parte più interessante e divertente da leggere, non credete?! 😛 )

Comunque: il film mostra una regia sapiente ed una direzione degli attori magistrale: Heath Ledger, come avrete sicuramente sentito, si mostra qui un attore al massimo della forma e della concentrazione, ed il pesante trucco non ne sminuisce ma anzi amplifica l’espressività.
Se potessi voterei per lui per l’assegnazione dell’Oscar (a quel poco che gli servirebbe ora, poverino…) non tanto per la grande prova d’attore quanto per l’oggetto stesso dell’interpretazione, cioè il folle.
Spiego: ci sono centinaia di modi di rendere sullo schermo “lo squilibrato” e, solo per citare i vari Batman, da Jack Nicholson a Jim Carrey ne sono stati proposti parecchi e tutti validi, ma Ledger è riuscito a dare uno spessore ed una autenticità a mio avviso visti raramente (e vi assicuro che di matti me ne intendo!! 😛 ), considerando oltretutto che la storia è tratta da un fumetto e, data la sua origine, ci fornisce normalmente delle figure un pò più immediate ed archetipali, sicuramente travagliate ma di certo meno approfondite. Il Joker e il Cavaliere Oscuro invece i loro patemi d’animo li hanno, eccome, con il risultato paradossale che “l’eroe” vuole a tutti i costi essere trattato da fuorilegge ed “il cattivo” sembra cercare la nostra compassione e comprensione.
In un film di questo tipo la trovo una trovata assolutamente da lodare, anche perchè -lo ribadisco- probabilmente data l’origine ci si aspetterebbe una caratterizzazione più “easy” e dei personaggi più stereotipati da proporre ad un pubblico di giovanissimi.
Il difetto principale di questo film deriva a mio avviso proprio dalla sua origine “cartacea”: a volte si è un pò troppo in bilico tra il “fumettone” -ricco di effetti speciali sempre più facili da riprodurre sullo schermo così come verrebbero disegnati in un comic- ed il film introspettivo ed approfondito, in cui i protagonisti hanno uno spessore tutt’altro che cartaceo, hanno un loro travaglio interiore e, dal punto di vista del caratturista, sono psicologicamente ben definiti e sviluppati nel loro travaglio interiore.
Finalmente, però (e qui va fatto un elogio ad interpreti e doppiatori) un film tratto da un fumetto si preoccupa di rendere IRRICONOSCIBILE un eroe mascherato: se il Clark Kent di Christopher Reeve differiva da Superman solo per gli occhiali (ed il ciuffo sulla fronte! 😛 ) qui finalmente c’è chi si preoccupa di mascherare anche gli occhi e LA VOCE, resa abilmente tenebrosa in linea con il personaggio e con l’effetto che Bruce Wayne vuole fare sugli altri vestendo i panni di Batman. La presentazione dell’uomo pipistrello come un anti-eroe, come un ribelle, come (lo dice il titolo!) un “cavaliere oscuro” è infatti l’aspetto forse più innovativo ed originale (e per questo apprezzabile) di questa nuova edizione, che per altro alza moltissimo il livello di questo film su tutti gli altri “comic-movie”
Il finale è un pò confusionario e, sebbene sia da lodare la scelta di creare una trama articolata che scorre in maniera tutt’altro che scontata, è un pò da criticare l’aver voluto mettere “troppe cose” tutte assieme, con il risultato che qualcosa sembra un pò troppo “buttato lì” (senza spoilerare troppo: che senso hanno le remore di Morgan Freeman riguardo la violazione della privacy a Gotham City?!?!). E l’azione si scioglie, giocoforza, troppo in fretta, come frettolose sono le considerazioni finali di Bruce Wayne sul suo destino di eroe mascherato (ma anche qui non aggiungrò altro per non guastarvi la visione!)
In definitiva un film da vedere, per gli amanti del genere ma non solo.
Certo, in poltrona non bisogna distrarsi, ma se volete rilassarvi nella sala accanto c’è “Kung Fu Panda”!!! 😛

…ed il racconto di quello che è successo dopo?!
Bhè, per oggi ho scritto parecchio, verrà dopo anche quello!!! 😀

…a proposito di ricordi: domenica sera stavo facendo la fila con il mio amico Paolo in un locale dove avevamo ordinato la cena per noi, le nostre mogli in attesa (no, non in attesa della cena, o meglio non solo…) ed altri amici.
Entra un tipo vestito ed acconciato veramente strano, non saprei come definirlo…diciamo un pò alternativo…no, non rende l’idea…diciamo un pò “da giovane”, ma nemmeno questo è esplicativo.
Diciamo che era vestito da imbecille, che forse è più chiaro.
Al che, probabilmente covando una malcelata invidia per il giovane che può ancora permettersi di vestirsi come gli pare senza fare brutta figura al lavoro (e sicuramente ritenendolo ancor di più un idiota per il fatto di rasarsi i capelli…lui che ancora ce li ha, pensa che coglione!!) ho cercato la complicità di Paolo (sempre pronto alla battuta ed alla presa per i fondelli, e chi lo conosce sa a cosa mi riferisco!) per uno scambio di ciniche considerazioni.
Facendo leva sul mio buon gusto e sulla classe che da sempre mi contraddistingue ho esordito dicendo: “Certo che…uno aspetta un figlio per nove mesi, lo alleva, lo educa, cerca di crescerlo bene e poi quello la sera esce conciato così…viene da chidersi se ne valeva la pena!!”
Al che mi aspettavo che Paolo cogliesse la palla al balzo per una delle sue battute, credevo che, come accade di solito quando c’è qualcuno da prendere per i fondelli, si mettesse a fargli il verso rispondendo a tono alla mia esclamazione.

Invece s’è girato dalla mia parte e, guardando oltre di me con una tenera espressione, ha detto “Credo che ne varrebbe la pena comunque”.

La stessa tenera espressione, ma stavolta più intensa ed emozionata, che aveva ieri quando teneva in braccio il suo bimbo appena nato per farcelo vedere.

A proposito…prima Chiara, poi Alessandra…comincio ad avere paura di pranzi e cene tra amici, ogni volta che mangiamo insieme il giorno dopo c’è qualcuno che partorisce, per favore evitate di invitarmi da febbraio in poi!!!

Se ho deciso di scrivere un blog è, essenzialmente, per raccontare.
Per raccontare e ricordare, credo che i ricordare sia una delle cosa più belle che il nostro cervello ci permetta di fare, e spero di riuscire sempre ad avere la capacità di farlo.
Eppure anche dimenticarsi qualcosa può avere i suoi vantaggi: l’altra sera per esempio Patty mi ha ricordato un episodio legato ad uno dei miei primi compleanni trascorsi assieme, e, mano a mano che mi ritornavano alla mente i vari dettagli, mi sembrava di riviverlo e di riprovare le stesse emozioni.
Se mi fossi ricordato tutto probabilmente sarebbe stato meno bello riparlarne e rendere di nuovo attuali quelle sensazioni.

Ecco perchè mi ha fatto un pò tristezza la notizia di questa donna; l’articolo non è molto dettagliato (non sono riuscito a trovare di meglio in rete, sorry!) ma in un servizio radiofonico che parlava di lei veniva rimarcata soprattutto la nota dolorosa di questo strano fenomeno: il fatto che lei appunto non riesca a dimenticare nulla rende ogni suo ricordo talmente attuale da impedirle di vivere “il momento” con le sue particolarità e contingenze, non riesce a porre su piani diversi episodi distanti tra di loro per tempo ed importanza.
E, ad esempio, sta entrando in depressione perchè non riesce a superare la perdita del marito, avvenuta qualche anno fa ma ancora per lei vivissima…come una cicartice che non puoi rimarginare.

Mi ha fatto riflettere moltissimo sapere di questa donna, perchè come ho detto per me non perdermi nulla è sempre stato fondamentale…
“…ricordo l’ora, i minuti esatti…”, cantava qui Samuele Bersani, ma ora sono contento di essermi perso qualcosa, e di avere conquistato un certa distanza da qualcos’altro.

 

Perchè il bello di perdere qualcosa -soprattutto alcuni ricordi- è sapere (o per lo meno sperare) che prima o poi potrai ritrovarli.

A proposito, quando parlo di “ricordi” intendo quelli della nostra memoria…non fate lo stesso errore di interpretazione che ha fatto lui 😛
(…l’ho aggiunto per evitarmi le accuse di essere stato un pò troppo malinconico anche stavolta!!! 😀 )

Quasi quasi mi dispiace.
Insomma, a vederla in termini filosofici poteva essere una buona occasione per ricominciare tutto daccapo, ripertire da zero e magari provare a fare le cose in maniera diversa.
Invece al CERN, almeno per ora, pare essere andato tutto bene e pertanto la distruzione del nostro pianeta dovrà aspettare.

Bene, perchè dopo essere stato in Messico sono un convinto assertore del fatto che la fine del mondo (o, comunque, la fine di “qualcosa”) sarà il 21 dicembre 2012.
Però, per sicurezza, dato che non mi era piaciuto il modo sbrigativo con cui io e Patty ci eravamo salutati stamattina, alle 9,27 l’ho chiamata (sì, tre minuti prima dell’accensione di quel coso…in fondo le cose da dirsi non erano poi tante!! 😛 )…così da poter sparire con la coscienza a posto ed una voce dolce in sottofondo.

E vabbè…scampato pericolo, dunque.
Scongiurata quindi la catastrofe globale (ma, in fondo, in tutto il pianeta sembra averci creduto veramente solo una persona, poveretta), restano quelle piccole, personali, quelle vere.
Quelle di cui magari nemmeno il vicino di casa si accorge, quelle che conosci solo tu, quelle che dentro fanno un boato enorme ma che da fuori nessuno sembra percepire.
Quelle che ti fanno pensare che, se fosse arrivata davvero la fine del mondo, per certi versi sarebbe stato pure positivo.

Ogni tanto, durante la giornata, mi fermo a pensare: “e se questa fosse l’ultima buona giornata dell’anno?!”. Allora cerco di apprezzare quello che di buono quella giornata ha da offrirmi, il sorriso disinteressato di una commessa, una parola gentile detta magari quasi per caso, una telefonata con la persona che ami a tre minuti dalla fine del mondo.

Poi, a fine giornata, mi addormento e penso: “No, probabilmente oggi non è stata l’ultima buona giornata dell’anno.
Era ieri”.

Camion si ribalta nei pressi di Magione

Certo, i più attenti potrebbero farmi notare che l’incidente è avvenuto nella corsia opposta a quella “incriminata”, e che si tratta solo di una brutta coincidenza…

…però io l’avevo detto!!! 😛

D’altra parte, in tempi non sospetti, avevo già detto di sentirmi ad un passo dal baratro.
Ora siamo sempre ad un passo, ma stavolta dalla parte del baratro.
Buon week-end…